Cassazione Penale, Sent. n. 15778/2025: sicurezza a rischio senza manuale d’uso del macchinario

Una sentenza della Cassazione penale che richiama doveri non collegati solo alla formazione

Tra le più recenti pronunce della Corte di Cassazione emerge una decisione che mette l’accento su obblighi del datore di lavoro diversi dalla mera formazione del lavoratore: obblighi che, se disattesi, portano a responsabilità penale anche in presenza di operatori informati.

Il caso esaminato (Sentenza Cassazione n. 15778/2025)

  • Infortuno legato all’uso di un macchinario privo del manuale d’uso: il lavoratore subisce lesioni perché non aveva istruzioni specifiche sulle modalità di uso sicuro e sulle misure di prevenzione connesse all’attrezzatura.
  • Il datore di lavoro è stato condannato penalmente anche se non si tratta di una questione di mancata formazione in senso stretto, ma di mancata fornitura della documentazione tecnica obbligatoria (manuale d’uso), con tutte le conseguenze che ciò comporta in termini di rischio residuo.

Principi che emergono dalla sentenza

  1. Documento tecnico obbligatorio come parte integrante della sicurezza
    Il manuale d’uso non è un optional: fa parte delle condizioni che permettono al macchinario di essere utilizzato in modo conforme alle prescrizioni di sicurezza. La sua assenza costituisce una grave omissione normativa.
  2. Responsabilità anche in assenza di “ignoranza del lavoratore                                                        Anche se il lavoratore sa usare il macchinario o ha un’esperienza, la mancanza di documentazione tecnica adeguata può impedire che il rischio sia conosciuto per intero o gestito in modo corretto. Non è quindi la formazione generica o l’esperienza che bastano, se il mezzo o il macchinario non rispettano standard di sicurezza, o mancano le istruzioni.
  3. Omessa manutenzione, scelta dei macchinari, protezioni fisiche inadeguate
    In altre sentenze (non necessariamente quella citata) la Cassazione ha sottolineato che il datore di lavoro è penalmente responsabile quando mette a disposizione attrezzature/macchinari privi di protezioni richieste (barriere, carter), o quando non assicura verifiche e manutenzioni periodiche. Ad esempio, la sentenza n. 43193/2019, per omessa manutenzione di un mezzo sollevatore, ha portato alla condanna per la morte del lavoratore.
  4. Vigilanza e sorveglianza delle prassi aziendali
    Non basta predisporre misure di sicurezza: occorre anche vigilare che vengano rispettate, che macchinari in uso mantengano le condizioni di sicurezza (manutenzione, protezione, dispositivi di sicurezza funzionanti), che procedure e dispositivi richiesti dalla legge siano effettivamente presenti e operativi.

Implicazioni pratiche per le imprese

  • Verificare che ogni macchina, impianto o attrezzatura abbia la documentazione tecnica completa: manuali d’uso, schemi, indicazioni di uso sicuro, manutenzione.
  • Effettuare manutenzioni periodiche richieste dalla legge, con controlli specifici su elementi soggetti a usura, dispositivi di sicurezza, catene/cinghie/funzioni meccaniche.
  • Garantire che le protezioni fisiche del macchinario (schermi, barriere, carter, interblocchi) siano conformi alle norme vigenti e mantenute efficienti.
  • Sorvegliare costantemente che le prassi lavorative rispettino le prescrizioni legali, che non si instaurino “prassi non conformi” che diventano usos normali ma rischiosi.
  • Avere una documentazione interna che attesti gli interventi effettuati, le verifiche, le segnalazioni, e le riparazioni: ciò non è solo buon senso, ma spesso diventa essenziale in sede di accertamento giudiziario.

Messaggio per i lavoratori

  • Anche quando sei formato o esperto, puoi trovarti in pericolo se il macchinario è difettoso, sprovvisto di protezioni o documentazione tecnica: chiedi chiarezza su manuali, protezioni, stato di manutenzione del macchinario che usi.
  • Se noti che un dispositivo di sicurezza è danneggiato, una protezione mancante, un macchinario rumoroso o che vibra più del normale, segnala immediatamente: è tuo diritto che le condizioni siano sicure.
  • Conserva ogni prova: foto, segnalazioni scritte, documentazione che dimostri che hai chiesto che il macchinario venisse sistemato o che siano adottate protezioni.

Conclusione

Questa sentenza della Cassazione penale ci ricorda che la sicurezza sul lavoro è fatta di vari elementi: non solo formazione, ma conformità degli attrezzi, documentazione tecnica, manutenzione, protezioni fisiche e vigilanza. Il rispetto di questi doveri non è una scelta, ma un obbligo giuridico. Per le imprese, ignorarlo può costare caro: in termini legali, finanziari e reputazionali. Per i lavoratori, è un diritto fondamentale — quello di poter operare senza rischi evitabili.

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